lavoro ben fatto!: flessibilità

mercoledì 22 maggio 2013

Lavorare piace (certe volte almeno)


Cosa intendi per domenica?

Se avete un paio d'ore di tempo e un treno da prendere. O semplicemente siete qualcuno che lavora a Partita IVA e vuole capire di più come mai non riesca mai a smettere di lavorare. Oppure amate talmente il vostro lavoro da non riuscire a staccare. O avete la semplice curiosità intellettuale di capire come mai a qualcuno possa piacere il lavoro flessibile, precario, autonomo, allora leggetevi il libro di Silvia Bencivelli, Cosa intendi per domenica? Editore Liberaria.

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Lo sguardo sghembo di Vinicio Capossela sulla Grecia. Meglio, molto meglio di quello della Troika.

L'economia entra nella vita delle persone. Si disgregano le famiglie. Ti separano negli affetti e ti attaccano da solo. Il lavoro incide nel vivo delle coppie, nei matrimoni che si sfaldano, nelle case sgombrate.

C'è solo il lavoro nella condizione dell'uomo a fare da argine a Chaos, che disgrega ogni cosa. È così dall'inizio. Il sesso, la morte, sono già suoi territori. Se viene meno il lavoro, Chaos dilagherà, non ci sarà più ordine.

Ti abitui a comprare tutto con i soldi. E quando i soldi finiscono, come ti compri la felicità?

Vinicio Capossela, Tefteri. Il libro dei conti in sospeso, Il Saggiatore.

Quello che tende le corde della racchetta

Roman è talmente vitale per il mio gioco che me lo porto sempre dietro. Ufficialmente risiede a New York, ma quando gioco a Wimbledon lui vive a Londra e quando gioco al Roland Garros diventa parigino. Talvolta, sentendomi solo e sperduto in una qualche città straniera, mi siedo accanto a lui e lo guardo lavorare. Non è che non mi fidi di lui. Al contrario: osservare un artigiano mi calma, mi motiva e m'ispira. Mi ricorda quanto sia importante, in questo mondo, un lavoro ben fatto.
Andre Agassi, Open, Einaudi, 2009, p. 18.

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mercoledì 22 maggio 2013

Lavorare piace (certe volte almeno)